Linfa Eat Different mangiare vegano a Milano
Con questo articolo voglio dare inizio ad una nuova rubrica: Dove mangiare vegano nella quale ti racconterò le realtà gastronomiche vegane sparse in Italia e anche all’estero.
Linfa Eat Different
Nato da un’idea di Edoardo Valsecchi, Linfa non è un ristorante per vegani. È un ristorante dove si mangia di gusto. Lo trovi in Via Bergognone, 24 a Milano, in una zona centrale e ben in vista.

Il locale
Un ristorante che non è solo cibo, curato nei minimi particolari, le mattonelle in ceramica all’interno sono italiane, tagliate a mano e senza pitture tossiche, così come le sedie in velluto, senza derivazione animale. Tutto bio, ecosostenibile e vegan.
Sono rimasta affascinata anche dai bagni, particolari e super curati nei dettagli. Anche qui è possibile ritrovare le mattonelle italiane nelle varie colorazioni.
Un luogo, dai colori pastello verde e rosa, in armonia con la natura. Nel locale, infatti si può osservare il giusto equilibrio tra design italiano, con attenzione al riciclo dei materiali, e artigianalità.
Con più di 100 posti a sedere, le sale sono grandi e spaziose e i tavoli ben distanziati fra loro. Il valore aggiunto è la parte esterna con ben 7 tavoli a disposizione.



I piatti sono sublimi. Semplici e genuini. Con Ale abbiamo deciso di optare per il sushi vegano e abbiamo provato tutte le versioni disponibili.
- Futomaki avo rosa: nori rosa, avocado, pomodoro secco, basilico
- Futomaki nori verde: nori verde, verdure a fiammifero (carote, zucchine, peperoni) fermentino con erba cipollina (anacardi)
- Uramaki tofu e asparagi: tofu marinato, asparago marinato, composta di fichi, erba cipollina, maionese, semi di canapa decorticati bio.
Poi abbiamo scelto la pinsa dell’orto con crema di fagioli bianchi, asparagi, zucchine, porro, gondino stagionato, olio evo e basilico fresco. Una delizia da leccarsi i baffi. La pinsa viene realizzata da un produttore fuori Milano, 80% idratazione all’interno dell’impasto e tre farine: riso, soia e frumento, quindi molto digeribile.
In più una Caesar salad con future Chick’n, insalata gentilina, insalata riccia, insalata romana, scaglie di gondino stagionato, crostini pane senza glutine.


Per i dolci abbiamo optato per una sacher scomposta dal sapore unico realizzata con pan di spagna al cacao, coulis di albicocche, salsa fondente, mousse al cioccolato, granella di fave di cacao. L’altro dolcetto è stato un regalo del proprietario, alla pesca e basilico. Siamo rimasti davvero soddisfatti.
Da bere mi è stato offerto un vino biologico senza albumina, quindi vegan ed Ale ha ordinato due drink alla frutta. Uno dei due era un distillato a base di erbe, basilico fresco, succo di lime e acquafaba, super delizioso!
Dove mangiare vegano a Milano: la mia opinione
La frase della serata è stata: “Ma quanto è buono questo basilico?“. Con Ale abbiamo dedotto che allo chef Paolo Baratella e al pasticcere Elisa Bernini piacciono le erbe aromatiche. Il basilico e la menta spopolano nei piatti e il loro profumo è eccezionale. D’altronde le materie prime sono quasi tutte a km0, quindi da aspettarselo.
Sono rimasta felice e soddisfatta. Un’ospitalità e gentilezza senza eguali. Di sicuro io e Ale ci torneremo, senza lasciare passare molto tempo!
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