Black Friday: consumismo inutile

Black Friday: consumismo inutile

Black Friday: consumismo inutile

Venerdì 29 Novembre ci sarà il tanto atteso Black Friday! Già da qualche giorno, la mia casella di posta è stracolma di email che mi invitano ad acquistare. Così come le vetrine dei negozi sono tappezzate di poster, manifesti, striscioni.

Oltre il 50% di sconto su più di 50 titoli – Settimana Black Friday“, che poi se si tratta di libri e di cultura posso quasi accettarlo.

Arriva il Black Friday! Acquista ora! 10%, 20% di sconto“.

Ma andiamo più nel dettaglio di questo evento, per capirne le origini.

Come nasce il Black Friday

Da Wikipedia:

Black Friday è il nome informale utilizzato per indicare il venerdì successivo al Giorno del ringraziamento negli Stati Uniti, che si celebra il quarto giovedì di novembre. Dal1952, il giorno dopo il ringraziamento è inoltre considerato l’inizio della stagione dello shopping natalizio nel paese, anche se il termine “Black Friday” non è stato ampiamente utilizzato fino a decenni più recenti.

Una festività come quella di Halloween di derivazione statunitense che non appartiene all’Italia. Noi invece, siamo riusciti, senza troppe difficoltà a farla nostra, abituandoci come per tutte le cose.

Ma la verità dei fatti è che la società decide sulle nostre menti. La mia visione può sembrare complottistica ma l’esperienza di anni di lavoro nell’ambito pubblicitario, mi è servita ad imparare molti aspetti della vita.

Fin da tempi remoti, fin dagli albori della nascita della pubblicità, la società non ha fatto altro che “deviare“, manipolare il pensiero della massa, soprattutto per orientare i consumatori verso l’acquisto di beni. Bombardandoli quotidianamente di messaggi pubblicitari e invitandoli a spendere quei soldi duramente guadagnati, per il profitto delle multinazionali a discapito dei paesi del terzo mondo.

Come prepararsi al Black Friday?

Ignorandolo! Non prendendo in considerazione le email, gli annunci su facebook, su instagram, le vetrine tappezzate di messaggi pubblicitari, gli sms sul telefono. Semplicemente aprendo gli occhi, e ripetendo a se stessi che il Black Friday è puro consumismo. Non ci sono promozioni valide. Quello che si sta cercando di fare è manipolare il mercato.

Le aziende iniziano a lavorare mesi prima per capire come poter incassare i soldi dai consumatori. Si chiama marketing e funziona proprio così. Perché le attività riescono a percepire in un giorno quello che normalmente potrebbero guadagnare in una settimana. E questo grazie a te che acquisterai senza scrupolo.

Cosa aspettarsi dal Black Friday

Prima di tutto tanto spreco. I negozi tradizionali e quelli online incasseranno un bel po’ di soldini. Mentre tu avrai il portafoglio vuoto e sarai infelice. Le persone spinte dai messaggi pubblicitari, acquisteranno senza averne bisogno. Accumulando in casa oggetti inutili, che non utilizzeranno mai. Il Black Friday non è altro che un evento per le attività per conoscere nuovi clienti, invogliare ad acquistare articoli sul Natale, considerando che le festività sono vicine.

Acquisti perché realmente ne hai bisogno o per il gusto di comprare? Perché ti senti solo, triste e hai bisogno delle cose per risollevarti.

Ogni volta che sei in procinto di acquistare un oggetto perché non ti poni questa domanda: “Mi serve realmente questo oggetto/prodotto?

Cosa conviene comprare al Black Friday?

Nulla! Non conviene comprare nulla al Black Friday! Hai veramente bisogno di circondarti di oggetti? “Ma quell’offerta è solo per oggi! Anzi solo per ora!”. Bravo! Sei cascato nella trappola. L’intenzione del venditore è quella di farti entrare nel suo negozio, così non è detto che acquisterai veramente il prodotto in sconto. Sarai attratto da tutti gli oggetti presenti e molto probabilmente acquisterai proprio quelli non scontati.

“Uh guarda è un pacchetto regalo!”. Anche questa è una tecnica di marketing, invece di vendere i prodotti singolarmente, i negozi aumentando il prezzo dei singoli prodotti, realizzano un pacchetto proprio per te che non ti poni domande, ma sei pronto all’acquisto solo perché è in sconto.

Quindi cosa fare?

Bisognerebbe boicottare!

Interrompere l’acquisto dei prodotti per indurre le imprese a comportamenti diversi. Dopo una capillare informazione e sensibilizzazione sul problema in questione, come si potrebbe continuare ad acquistare finanziando le multinazionali.

Numerose campagne di opinione pubblica, ispirate da tutta una serie di fatti di cronaca, veri e propri scandali, legati alle vicende di alcune multinazionali, hanno portato alla ribalta temi come lo sfruttamento della manodopera minorile, le condizioni di lavoro negli stabilimenti e nei Paesi dove viene subappaltata la produzione, la denutrizione dei bambini del Sud Del Mondo, e le vendite irresponsabili, la produzione e l’utilizzo di prodotti geneticamente modificati, il finanziamento di regimi oppressivi, la produzione di armi.

Dunque il boicottaggio vuole essere la risposta di alcuni movimenti organizzati a certi “comportamenti irresponsabili” delle aziende e si manifesta attraverso la sospensione del consumo dei prodotti di una marca, di una impresa o di una nazione1.

Quindi evita di acquistare. Rifletti sulle tue scelte, e venerdì 29 novembre potresti dedicarti ad un’attività di volontariato, o semplicemente rilassarti passeggiando all’aria aperta. Ne guadagnerai di soldi e di salute!

Bibliografia
1Giampaolo Fabris, Laura Minestroni, Valore e valori della marca, Franco Angeli, 2014, pp. 542


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