Libri sulla scelta vegan da leggere assolutamente.
La scelta vegana, soprattutto all’inizio, può risultare complessa per la miriade di informazioni da acquisire. Di sicuro potrebbero esserti di aiuto alcuni libri con approfondimenti sulla tematica del veganismo. Per quanto mi riguarda leggere libri sull’etica vegana mi ha aiutato a comprendere meglio la visione antispecista e a scoprire i maltrattamenti che purtroppo gli animali subiscono quotidianamente.
Ecco perché ho deciso di condividere con te i libri sulla scelta vegan che mi hanno cambiato la vita e che mi hanno fatto capire che gli animali sono esseri senzienti e che come noi meritano di vivere senza che l’essere umano si senta superiore nel dominarli.
Libri sulla scelta vegan da leggere assolutamente
Cibo per la pace di Will Tuttle
Cibo per la pace: mangiare in armonia con sé stessi e con tutti gli esseri viventi

È il libro che amo più di tutti. Diretto, stimolante, ricco di informazioni, apre la mente. È un vero è proprio cambiamento di vita. Ciò che è interessante del libro di Will Tuttle, è che l’autore condivide alcune informazioni sulle origini della nostra coscienza culturale e sociale attuale, tra cui il come e il perché mangiare carne è così profondamente radicato nella nostra cultura.
Ho letto questo libro talmente tante volte, che ogni singola riga è sottolineata. Se tutti leggessero questo libro, di sicuro qualcosa nella nostra società cambierebbe assolutamente, perché si traggono tantissimi insegnamenti. “Non possiamo raccogliere felicità per noi stessi se spargiamo semi di sofferenza per gli altri; né possiamo essere liberi mentre schiavizziamo il prossimo”.
Questo è uno tra i libri sulla scelta vegan che ho letto, che ha aperto i miei occhi agli orrori che non volevo riconoscere perché cercavo di ignorarli e mi ha costretto ad affrontare tutte le incoerenze della mia vita, guidandomi in un cambiamento con la consapevolezza che ognuno di noi può fare la differenza. La verità fa male, ma ti renderà libero!
Devo ringraziare il mio amico Paolo, se ora ho in mano “Uno dei libri più provocatori che abbia mai letto”, per usare la citazione di John Robbins, autore di La Food Revolution.
Cibo per la pace di Will Tuttle è il riassunto di tutto ciò che c’è da sapere per vivere in modo consapevole.
Ti riporto parte di presentazione del libro:
“Il cibo è il nostro legame più intimo e significativo sia con la natura sia con la nostra eredità culturale. Per evitare la distruzione del pianeta, dobbiamo evolvere. O perire. Cosa c’è di più semplice che mangiare una mela?
Eppure, cosa potrebbe esserci di più sacro e di più profondo? Finché non saremo disposti a riconoscere i legami fra il cibo che mangiamo, le operazioni che sono state necessarie per portarlo sulle nostre tavole e i condizionamenti a cui siamo sottoposti quando lo acquistiamo, lo cuciniamo, e lo consumiamo, non saremo in grado di vivere con saggezza e armonia. Se ci rifiutiamo di riconoscere questo collegamento essenziale, condanniamo noi stessi e il prossimo alla sofferenza.
La soluzione è una sola:
abbandonare la tipica alimentazione occidentale, a base di cibo di origine animale, a favore di una dieta a base vegetale, rispettosa dell’ambiente, di tutte le forme di vita e della nostra salute psicofisica.
Cibo per la pace spiega come raggiungere una comprensione profonda del nostro modo, riconoscendo le implicazioni di vasta portata delle nostre scelte alimentari.
Grazie agli esempi dei più importanti pensatori di tutti i tempi, agli insegnamenti tratti dalla mitologia e dalle religioni e agli sviluppi più recenti della scienza, Will Tuttle offre a tutte le persone consapevoli, di qualsiasi credo e convinzione, una serie di principi universali che possono far progredire la nostra coscienza, facendoci diventare più liberi, più intelligenti, più amorevoli e più felici”.
Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche
Un’introduzione al carnismo e un processo alla cultura della carne e alla sua industria.

Hai mai pensato di nutrirti del tuo amico a quattro zampe? Qual è la differenza tra un cane e un maiale? Un libro sulla scelta vegan con tantissimi spunti di riflessione.
Melanie Joy racconta la sofferenza che gli animali subiscono a causa dell’uomo, sottolineando l’assurdità dei nostri atteggiamenti culturali verso gli animali.
Amiamo i nostri animali domestici, tanto da considerarli la nostra famiglia, ma chiudiamo un occhio sulla crudeltà subita da altri animali soltanto per non rinunciare al gusto. L’autrice si sofferma infatti su tutte le ideologie radicate nell’essere umano, su come si scelga di non aprire gli occhi per non affrontare il cambiamento. Sosteniamo addirittura che mangiare carne sia naturale, normale e necessario. Questo è un libro incredibilmente importante che abbraccia tutte le ragioni per cui sono diventata vegana.
Un’introduzione al carnismo e un processo alla cultura della carne e alla sua industria.
Melanie Joy, psicologa e docente di psicologia e sociologia presso l’Università del Massachusetts. È la principale ricercatrice sul carnismo, l‘ideologia che giustifica il mangiare la carne degli animali.
Ho letto il libro di Melanie Joy con molta calma. Trovo interessante e un motivo valido per ricordare, sintetizzare e sviluppare una coscienza critica, sottolineare i passaggi più importanti.
Fin dall’introduzione, scritta dalla psicologa e psicoterapeuta, Annamaria Manzoni, ci si rende subito conto della confusione di idee, dell’insieme di credenze, presentate all’uomo come regole piuttosto che come scelta.
Se i mattatoi avessero le pareti di vetro
Il libro si articola con una serie di testimonianze, abbastanza forti da parte di alcuni operai dei macelli. L’autrice sostiene che il numero esorbitante di animali torturati e uccisi, anziché sollecitare una reazione proporzionale, ci anestetizza.
“Sbattono le ciglia. Emettono versi”. Dice in tono sommesso. “La testa si muove, gli occhi sono aperti e si guardano intorno”. Eppure Moreno avrebbe tagliato lo stesso. Un brutto giorno, continuò, dozzine di animali arrivarono nella sua postazione chiaramente vivi e coscienti. Alcuni sarebbero sopravvissuti tanto al taglio della cosa, che allo sventramento, che allo scuoiamento. “Muoiono“, disse Moreno, “pezzo per pezzo“.
Ramon Moreno, un operaio del mattatoio
Molto interessante è il capitolo dedicato alle “Tre N della giustificazione“. Ovvero: mangiare carne è normale, naturale e necessario. Melanie Joy sostiene che le Tre N sono talmente radicate nella nostra coscienza sociale da guidare le nostre azioni in maniera automatica.
Sono loro a pensare per noi. Agiscono come paraocchi mentali ed emotivi, in quanto mascherano le incongruenze delle nostre credenze e dei nostri comportamenti verso gli animali giustificandole nel caso in cui le cogliessimo.
Il mito della libera volontà
Dobbiamo credere di agire secondo la nostra volontà, quando compriamo e consumiamo i corpi degli animali. Dobbiamo credere nel “mito della libera volontà“.
Se ci riflettete un secondo, in effetti, nessuno ci ha mai costretti a magiare carne. Ma il concetto è talmente intrinseco in noi, che non riusciamo a rendercene conto. Ed è proprio qui che il carnismo intacca la nostra libera volontà.
Questi modelli di pensiero sono stati assimilati dal nostro cervello, molto prima che fossimo in grado di agire come persone indipendenti.
Per agire secondo la libera volontà, bisogna uscire dal sistema per ritrovare l’empatia perduta.
Il potere della testimonianza
Ultimo capitolo del libro che ho in pratica sottolineato completamente, è quello relativo all’importanza della testimonianza.
Dobbiamo testimoniare, informare, la testimonianza di massa è la più grande minaccia al carnismo! Dobbiamo dissociarci dalle regole del sistema.
Anche se come scrive l’autrice, la verità fa male, e a volte ci sentiamo impotenti di fronte a una sofferenza di tale portata, noi dobbiamo agire!
Mi rendo conto che gli animali continueranno a soffrire e a morire, ma non per causa mia.
Eddie Lama, attivista vegetariano
Dobbiamo fare le nostre scelte liberamente, senza la costrizione psicologica di un sistema nascosto e coercitivo.
Qualcosa sta cambiando. Le coscienze si stanno risvegliando.
Cosa puoi fare tu?
- Eliminare il consumo di prodotti animali;
- Sostenere un’organizzazione per la protezione degli animali;
- Continuare ad informare te stesso e chi ti sta attorno.
Testimoniare ci permette di scegliere il nostro ruolo, anziché ricoprirne uno che ci è stato assegnato.
La neutralità favorisce sempre l’oppressore, non la vittima. Il silenzio incoraggia sempre il torturatore, non il torturato.
Ellie Wiesel, premio Nobel per la pace e sopravvissuto all’Olocausto
Leggi il libro e fammi sapere cosa ne pensi!
Se niente importa. Perché mangiamo gli animali

Dovremmo smettere di mangiare animali? Safran Foer risponde a questa domanda approcciandosi all’argomento come giornalista e includendo interviste con aziende agricole a conduzione familiare, attivisti e lavoratori dei mattatoi.
La verità è che l’industria dell’agricoltura destinata agli animali è la causa principale del cambiamento climatico. In poche parole, le nostre diete stanno distruggendo il pianeta. Il veganismo è la risposta al cambiamento climatico.
Dobbiamo smettere di puntare il dito ma svegliarci e cambiare. E dobbiamo farlo subito perché non c’è più tempo. Mangiamo animali solo perché siamo troppo pigri per fare le scelte a noi scomode. Mangiamo animali perché ci è stato detto ripetutamente che è l’unica opzione sana. Ma questo non è assolutamente vero.
Di cosa tratta Se niente importa
“Se niente importa” non è un libro sul veganismo, anche se la posizione dell’autore di vegetariano è subito ben chiara.
Safran Foer invece, analizza e mette a nudo tutte le crudeltà dell’industria della carne, spiegando nei minimi dettagli la situazione attuale degli allevamenti intensivi, affinché il lettore possa sentirsi libero di scegliere e agire nel suo piccolo.
Certo, che una cosa sia stata fatta all’incirca sempre e ovunque non è una buona ragione per continuare a farla.
Una lettura che vuole risvegliare dall’incoscienza, che fa riflettere sul proprio modo di nutrirsi, di porsi delle domande prima di consumare una determinata pietanza. Un libro che informa sui metodi di allevamento intensivo, sulle sofferenze che gli animali sono costretti a subire.
Perché leggere Se niente importa.
Ti consiglio di leggere “Se niente importa” in primo luogo se vuoi smettere di nasconderti dietro una verità falsa e ben costruita sul benessere degli animali negli allevamenti intensivi.
L’allevamento industriale è un sistema di produzione industrializzato e intensivo, in cui gli animali, spesso stipati a decine o anche a centinaia di migliaia, sono il frutto di tecniche di manipolazione genetica, hanno mobilità ridotta, sono nutriti con diete innaturali.
Non importa se non sei mai stato in un allevamento intensivo, se non conosci la vita dei pesci, non possiamo pretendere di conoscere e sapere le sensazioni che ogni essere vivente prova. Se dovesse capitare a te, di imbatterti in una forma di vita più potente e intelligente della nostra, che ti guardasse come noi guardiamo i pesci, quali argomentazioni sfrutteresti per non farti mangiare?
In secondo luogo per informarti su ciò che ogni giorno introduci nel tuo corpo. Ciò non può che portare giovamento a te e soprattutto agli animali.
Dovrai fare una scelta dopo aver letto Se niente importa?
Molte persone lo hanno letto e sono rimasti indifferenti. A me ha cambiato la vita. Di certo sta a te la scelta di continuare a contribuire alla sofferenza animale oppure di schierarti con chi ogni giorno combatte queste atrocità.
Che cambiamo la nostra vita o che non facciamo nulla, abbiamo risposto. Non fare niente è fare qualcosa.
Disobbedienza vegana
Ovvero il veganismo come potrebbe essere

Il libro inizia con una premessa e la ricostruzione storica di come nasce il veganismo, aspetto interessante per chi è un neofita e decide di approcciarsi a questo nuovo stile di vita.
L’autore affronta poi numerosi argomenti tra cui il rapporto tra veganismo, cibo e capitalismo. In modo cinico, Fragano sottolinea come il consumismo e la cattiva informazione hanno stravolto il concetto di veganismo allontanando il fulcro essenziale di questa scelta etica che è la liberazione animale. Il veganismo, in realtà, è una filosofia splendida che richiede pratica, costanza e dedizione.
Ho trovato il libro molto interessante perché affronta numerosi argomenti: dalla storia del veganismo, alle diverse tipologie oggi presenti. Il rapporto tra il veganismo, il cibo e il capitalismo. L’importanza di aver percorso questa scelta e i pregi e i difetti delle diverse forme di attivismo.
Nell’ultima parte del libro l’autore espone la sua visione cinica sullo stile di vita vegano. Ovvero, secondo Fragano non esistono attività produttive, economiche e commerciali che possano definirsi realmente vegane, in quanto dovranno sempre e comunque aderire e partecipare attivamente a un sistema che non lo è affatto.
Con questo concetto, seppur cinico, concordo pienamente. Soprattutto perché siamo inglobati in questa società che ci comanda e non possiamo in nessun modo uscirne.
Nessun uomo è un’isola
Uno degli aspetti che mi sta di più a cuore, che l’autore tratta perfettamente è la presenza nel mondo, di persone vegane, che cercano di non esternarlo per non trovarsi in situazioni potenzialmente conflittuali.
Quello che spiega esattamente l’autore è che così facendo, sottolineiamo il fatto di non aver ben compreso il ruolo che il veganismo intende ricoprire nella società umana.
Il veganismo è attivismo perenne per la liberazione animale.
Quindi, il veganismo richiede applicazione e dedizione non solamente nella coerenza personale, ma anche nella divulgazione dell’idea, utilizzando al meglio le nostre capacità.
Diventare una persona umana vegana è davvero una delle cose più importanti che ciascuno di noi può fare. Se realmente desideriamo porre fine allo sfruttamento animale, sicuramente dobbiamo assumerci il compito di agire.
Si diventa vegani per porre fine alla schiavitù degli animali
Infine, un altro aspetto importante che sottolinea l’autore è quello relativo alla propaganda vegana multifunzionale. Quindi cosa significa? Tutte o quasi le associazioni e i vari gruppi di attivisti sottolineano che oltre all’importanza di eliminare la schiavitù degli animali e quindi liberarli, la scelta di uno stile di vita vegan porta a dei benefici sulla salute e sull’ambiente.
Questo però è un argomento che deve essere trattato con le pinze, in quanto ha portato a rafforzare non poco un aspetto dietetico e salutista del veganismo, diventando anche una causa della comparsa dei falsi veganismi.
Non vorrei svelarvi altro, perché mi piacerebbe che leggeste questo libro. Io l’ho acquistato una sera a Rimini, direttamente dopo la presentazione che l’autore aveva esposto in un piccolo bar etico.
Il veganismo non è una dieta
Una completa esplorazione dell’universo vegano ben oltre l’alimentazione

Un libro completo nel quale viene trattato il veganismo dagli albori soffermandosi sulla storia e su cosa significa essere vegani. Nel secondo capitolo l’autore si sofferma sull’elencare tutti gli animali di cui ci cibiamo e spiegando nel dettaglio lo sfruttamento e l’abuso che l’essere umano né fa quotidianamente. Nei capitoli successivi si parla del veganismo per quanto riguarda l’abbigliamento, poi i macro nutrienti (vitamina b12, B, calcio, ferro eccetera) fino ad esporre dei consigli su come mangiare e associare gli alimenti.
The China Study
Lo studio più completo sull’alimentazione mai condotto – Il bestseller che ha cambiato la scienza della nutrizione

Hai mai letto “The China Study” di Colin Campbell?
È stato uno dei primi libri che ho letto durante la fase del mio cambiamento.
La pubblicazione di questo libro, nel 2005, ha creato una serie di controversie. Questo perché lo scrittore, ha affermato che c’è una stretta connessione tra l’alimentazione e il cancro. Soprattutto Campbell afferma che il consumo di latte è responsabile dell’insorgere di un gran numero di tumori.
Ovviamente lo scrittore ha trattato dei temi ostili alla società…Nel libro c’è proprio una sezione che si chiama: “Perché non ne avete mai sentito parlare“…
La sua risposta:
Ci sono industrie potenti, influenti ed enormemente prospere che rischierebbero di perdere un’immane quantità di denaro se gli americani dovessero passare a una dieta a base vegetale: la loro salute finanziaria dipende dal controllo di ciò che il pubblico sa in tema di alimentazione e salute. Come ogni buona impresa commerciare, queste industrie fanno tutto ciò che è in loro potere per proteggere i loro profitti e i loro azionisti.
Colin Campbell
L’intero sistema – governo, scienza, medicina, industria e media – promuove il profitto ai danni della salute, la tecnologia ai danni del cibo e la confusione ai danni della chiarezza
Leggilo! Ti aprirà la mente.
The China Study – DVD
Il più importante e completo studio su alimentazione e salute – Videocorso formativo + Intervista Esclusiva
Nutrizione Superiore di Herbert Shelton

Altro libro fondamentale, che mi ha cambiato la vita è “Nutrizione Superiore” di Herbert Shelton. Quest’ultimo fautore del crudismo e del digiuno terapeutico è stato il padre della corrente naturopatica chiamata igienismo.
Di che cosa si compone la nutrizione?
È chiaro che l’antica credenza che il cibo e la nutrizione siano la stessa cosa è un modo di pensare che deve essere completamente abbandonato. Una cosa è mangiare una quantità di buon cibo ed un’altra è impostare una buona nutrizione.
Ogni giorno possiamo osservare come in effetti sia una realtà il fatto di essere in grado di ingerire in gran quantità del buon cibo, ma come sia poi, totalmente diverso il fatto di ricavare da esso le energie necessarie.
Il cibo costituisce uno dei materiali con cui si compiono i processi nutritivi. L’acqua e l’aria sono gli altri. Ma nessuno di questi, né da solo né insieme agli altri, costituisce la nutrizione. Questa, infatti, consiste in un processo complessivo di crescita, sviluppo e rinvigorimento e si può migliorare solo sviluppando la capacità di organizzare un’alimentazione migliore.
Herbert Shelton
Di Shelton ho letto anche “Il digiuno può salvarti la vita” e “La giusta combinazione degli alimenti“.
Le sue argomentazioni sono dirette. Non conosce mezzi termini.
Già nel 1960 Shelton affermava che la carne animale non è indispensabile per nessuno, che il sale è veleno, che il digiuno terapeutico può depurare il corpo dalle tossine…
“La prima regola del mangiare dovrebbe essere: aspetta di avere fame. Si dovrebbe mangiare solo se si ha fame. A quel punto il cibo dovrebbe essere sufficiente a soddisfare la richiesta. Non si guadagna proprio niente a mangiare più delle necessità del corpo. Mangiare dovrebbe essere un piacere, ma il piacere non dovrebbe essere il solo scopo del mangiare”.
Herbert Shelton
Conosci altri libri sulla scelta vegan che vorresti suggerirmi?
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