In questo articolo trovi tantissime informazioni sull’allattamento al seno, nello specifico ti racconto la mia esperienza, tutti i dubbi e le difficoltà, e di come sono riuscita a superarli.
Allattamento al seno cosa sapere
L’allattamento al seno è ciò di più naturale esista al mondo. È qualcosa che appartiene a tutti i mammiferi, sia che parliamo di umani sia di animali. Prendiamo in considerazione il panda (un animale di cui sono innamorata). La mamma panda si prende cura del suo piccolo e lo allatta per circa 2 anni prima di lasciarlo vivere autonomamente.
Durante le ultime fasi della gravidanza, puoi notare che il seno diventa più grande e le areole, l’area rotonda intorno ai capezzoli, si scuriscono. Questi sono segni che gli ormoni stanno preparando il tuo corpo a produrre latte per il tuo bambino.
Purtroppo nella società in cui viviamo poche mamme decidono di proseguire l’allattamento dopo il terzo mese di vita del neonato. Ci sono troppi pareri discordanti, falsi miti e soprattutto amici e parenti, con consigli non richiesti, che creano solo confusione alla neo mamma.
Scrivo questo perché purtroppo anch’io sono stata travolta da consigli non richiesti, in grado solo di creare preoccupazione e allarmismo, soprattutto nelle prime settimane di vita del mio bambino.
Allattamento al seno la mia esperienza
Ho partorito all’ospedale Filippo del Ponte di Varese, il 19 Dicembre del 2022 alle 19.10. Appena il mio piccolo è nato, dopo bene 16 ore di travaglio, le ostetriche lo hanno disposto sul mio petto. Senza che nessuno lo guidasse, il mio piccolo si è subito avvicinato al seno e ha iniziato a ciucciare.
Questo primo contatto è il momento in cui si stabilisce un legame tra te e il tuo bambino, qualcosa di spettacolare ed emozionante.
Dopo le due ore in sala parto assieme al mio piccolo e al mio compagno sono stata trasferita in camera, nel reparto delle neo mamme, e da li sono rimasta da sola con il mio bambino per tutta la notte.
È così che è iniziata la mia esperienza con l’allattamento al seno. Enea, si è attaccato fin da subito, per ore, tanto da aver calcolato i primi giorni anche dalle 16 alle 17 poppate.
Allattamento al seno a richiesta
Ho subito pensato che l’allattamento al seno a richiesta era la scelta giusta per il mio bambino. Come avrei mai potuto dare degli orari ad un neonato che fino a qualche ora prima, nella pancia, aveva avuto sempre libertà di scelta?
Seppur la pediatra di Enea, alla prima visita, mi aveva consigliato un allattamento ogni 2 ore, ho sempre prediletto l’allattamento a richiesta.
Ho provato a seguire le indicazioni della pediatra per soli due giorni, ma il mio piccolo piangeva senza sosta. L’ho trovato ingiusto far piangere il mio bambino per stabilire delle regole a soli pochi giorni di vita.
Allattamento al seno dolore
Seppur Enea non abbia avuto alcun difficoltà ad attaccarsi al seno, come ho raccontato finora, un problema che invece è nato fin da subito è stata la scorretta suzione.
Purtroppo, Enea ha sempre ciucciato chiudendo il labbro inferiore sul capezzolo. Questa scorretta suzione ha portato alla creazione di ragadi dal secondo giorno di allattamento. Il mio seno era dolorante e ogni volta che Enea provava ad attaccarsi era un male difficile da sopportare.
Dopo una notte insonne, ancora in ospedale, nella quale avevo dedicato parte del tempo a leggere articoli e guardare video sul corretto attaccamento, chiesi al mio compagno di comprare i paracapezzoli in silicone.
Quest’ultimi hanno risolto il problema in solo due giorni permettendomi di ridurre il dolore, far guarire i capezzoli, quindi di continuare ad allattare il mio bambino, come da mia volontà.
Allattamento artificiale
Enea è cresciuto fin da subito. Alla prima visita era cresciuto di ben 320 gr rispetto al peso iniziale. Quindi significava che il mio latte era abbastanza e anche nutriente.
Purtroppo la pediatra dell’ospedale, dopo averle confessato che il bambino era perennemente attaccato al seno (aspetto che personalmente non creava problemi, ma il mio pensiero era stato momentaneamente deviato dai consigli della famiglia) mi consigliò di dare la famosa “aggiunta” con il latte artificiale, per “far riposare” il mio seno.
A posteriori, posso affermare di aver commesso un grande errore. Inserire un’aggiunta di latte artificiale quando il seno sta producendo abbastanza latte non ha proprio senso. Ma in quel momento, presa dal panico decisi di introdurlo.
Essendo vegana, dopo varie ricerche online, con il mio compagno ci siamo affidati al sito scienza vegetariana, dove abbiamo trovato l’articolo sui latti vegetali per l’infanzia.

La scelta ricadde sul Risolac, un latte a base di proteine di riso idrolizzate specifico per lattanti.
Dopo pochissimo tempo, mi resi conto che il latte artificiale era la cosa più sbagliata che potevo somministrare al mio bambino. Avevo il mio latte perché dovevo dare quell’aggiunta?
Ma come eliminarlo se non avevo abbastanza latte per nutrire il mio piccolo?
Allattamento al seno ho poco latte
Iniziarono subito mille dubbi. Le mie paure più grandi erano legate alla quantità di latte a disposizione. Era poco? Enea mangiava abbastanza?
Capii solo dopo 1 mese e mezzo, quando con il mio compagno abbiamo deciso di contattare un centro di informazione sulla maternità, che si chiama il Melograno (a Gallarate), che il mio latte si era ridotto a causa della quantità di latte artificiale somministrata.
Praticamente il mio seno aveva “memorizzato” alcune poppate in meno, considerato che Enea invece di poppare, beveva il latte artificiale con il biberon.
Piano piano decisi di voler eliminare il latte artificiale. L’unica soluzione era aumentare le poppate, ovvero le volte che il mio piccolo si attaccava al seno, per permettere a quest’ultimo di ricevere il “comando” di produrre più latte.
Da li a qualche settimana notai infatti un aumento. Il corpo della donna è davvero una macchina stupenda e l’allattamento al seno un’esperienza unica!
Quindi devi sapere che il latte materno è prodotto in base all’offerta e alla domanda, più frequentemente allatti il tuo bambino, più latte produrrai naturalmente. Se il tuo bambino si attacca correttamente e allatti ogni 2-3 ore, il tuo corpo dovrebbe produrre abbastanza latte materno.
Allattamento biberon con latte materno
C’è stato un periodo, il primo mese, che addirittura avevo deciso di usare il tiralatte. Il mio bambino per circa 2 settimane aveva smesso di attaccarsi al seno e si nutriva soltanto con il biberon alternando il latte materno e il latte artificiale.
Questo perché ero stata convinta, sempre dai consigli non richiesti e data la mia fragilità iniziale post parto, che il mio latte non fosse abbastanza e non fosse nutriente.
Ma essendo cocciuta e anche determinata, decisi di riprovare ad attaccarlo al seno, pur usando i paracapezzoli in silicone.
Fortunatamente riuscii a riprendere l’allattamento al seno in pochissimo tempo perché Enea non si era ancora abituato ad utilizzare solo il biberon.
Allattamento misto
Come ho spiegato prima, sono andata avanti con l’allattamento misto per un po’ di tempo, in quanto il mio seno produceva comunque una certa quantità di latte. Mi è capitato, infatti, di avere un ingorgo (non sono sicura fosse mastite) con febbre a 39,3, gonfiore e rossore al seno sinistro per circa 5 giorni.
Perché dare il latte artificiale se il mio seno continuava a produrre latte? Perché a volte si ha la giusta quantità di latte ma è il nostro bambino che non ciuccia correttamente.
L’allattamento misto, infatti, non è da escludere, ma bisogna prima accettarsi che il proprio latte non sia realmente sufficiente per nutrire il piccolo.
Se sei preoccupata e non sai se il tuo bambino sta ricevendo abbastanza latte, sono tre i fattori principali da osservare:
- la crescita costante
- la regolarità intestinale
- il fatto che bagni di pipì 6-8 pannolini al giorno.
Allattamento al seno cosa fare per aumentare il latte
Ho imparato, che quando si diventa mamma, i dubbi che sorgono sono davvero tanti. Con la paura di produrre sempre poco latte, decisi anche di comprare delle tisane specifiche per aumentare la quantità.
Il pediatra, così come l’esperta di allattamento, che mi ha seguito del centro il Melograno, mi avevano consigliato di bere tanto.
Posso affermare di non aver mai bevuto così tanto in vita mia. Il mio quantitativo era dai due ai tre litri al giorno tra acqua e tisane.
Allattamento al seno i consigli di un esperto
Per quanto mi riguarda, ho iniziato a tranquillizzarmi quando ho deciso di contattare il centro Il Melograno di Gallarate.
Affidarsi a degli esperti è la scelta più giusta e azzeccata che potrai mai fare. Riuscire a risolvere tutti i dubbi, le incertezze, sfatare i miti che il latte materno non è nutriente, è fondamentale per garantire alla mamma quella tranquillità mentale tale da vivere serenamente con il proprio bambino.
Un consiglio che ti posso dare è quello di non ascoltare nessuno, se non un esperto. Sei tu la mamma e le esperienze sono tutte differenti.
Dopo la prima consulenza con Simona, del centro il Melograno, sono tornata a casa rincuorata. Con la voglia e il desiderio di allattare il mio piccolo e stringerlo ancora più a me. L’allattamento al seno è una di quelle esperienze che se riesci a viverla bene e con serenità, rimarrà nel cuore e creerà delle solide basi per far crescere il tuo bambino sano e felice.
Per quanto mi riguarda ho capito che non esiste una regola fissa.
Per esempio una durata per l’allattamento. “Devi allattare 15 minuti per seno”. Ma se il mio piccolo ciuccia in maniera più lenta di un altro bambino?
“Deve mangiare ogni due ore”. E se il mio bambino dorme per tre ore, dovrei svegliarlo? Niente di più sbagliato.
Ascolta il tuo cuore, il tuo istinto di mamma e vedrai che non sbaglierai.
Allattamento al seno i benefici
Ma quali sono i benefici dell’allattamento al seno? Sono solo per il piccolo o anche per la mamma?
L’allattamento al seno ha benefici per la salute sia del bambino sia della madre. Il latte materno, infatti, fornisce al bambino un’alimentazione ideale e supporta la crescita e lo sviluppo. L’allattamento al seno può anche aiutare a proteggere il bambino e la mamma da alcune malattie.
Vediamo insieme i benefici:
- Mentre il bambino cresce, il latte materno cambierà per soddisfare le esigenze nutrizionali del tuo bambino.
- I bambini allattati al seno hanno un rischio inferiore di asma, obesità, diabete di tipo 1 e sindrome della morte infantile improvvisa (SIDS).
- Il latte materno trasferisce gli anticorpi della madre al neonato. Questi anticorpi aiutano il bambino a sviluppare un forte sistema immunitario e lo proteggono dalle malattie.
- Le madri possono allattare sempre e ovunque. Puoi infatti nutrire il tuo bambino senza preoccuparti di dover mescolare il latte in polvere, avere dietro il termos con l’acqua calda e il biberon. Quando si viaggia, l’allattamento al seno può anche fornire una fonte di comfort per i bambini la cui normale routine è stata interrotta.
- L’allattamento al seno può ridurre il rischio della madre di cancro al seno e ovarico, diabete di tipo 2, e di pressione alta.
Allattamento al seno cosa mangiare
Quanto si dovrebbe mangiare? Come potrebbe la tua dieta influenzare il tuo bambino? Di seguito alcuni consigli nutrizionali.
Durante l’allattamento al seno potresti aver bisogno di 330 / 400 calorie al giorno in più, per darti l’energia e la giusta nutrizione per produrre latte.
Per ottenere queste calorie extra, opta per scelte ricche di nutrienti: cereali integrali, tanta frutta e verdura e soprattutto le proteine vegetali (come i prodotti a base di soia e i sostituti della carne, legumi, lenticchie, noci, semi).
Mangiare una varietà di alimenti durante l’allattamento cambierà il sapore del tuo latte materno. Questo esporrà il tuo bambino a diversi gusti, che potrebbero aiutarlo ad accettare più facilmente i cibi solidi durante la fase di svezzamento.
Ti consiglio anche di bere molto, dai 2 ai 3 litri di acqua al giorno. Puoi optare anche per le tisane ma evita i succhi di frutta zuccherati.
Per quanto mi riguarda ho eliminato anche il caffè, perché la caffeina nel latte materno potrebbe agitare il bambino o interferire con il sonno. Puoi consumare al giorno non più di 2 – 3 tazze di bevande contenenti caffeina.
Ti ricordo anche di assumere sempre l’integratore della vitamina b12!
Allattamento al seno cibi da evitare
Cosa si dovrebbe evitare durante l’allattamento al seno?
- Alcol. Non è considerato sicuro bere alcol e allattare. Se vuoi farlo, considera prima di far nutrire il tuo piccolo e poi bere. In effetti l’alcol impiega diverse ore prima di essere smaltito dal latte materno.
- Caffeina. Evitare di bere più di 2 a 3 tazze di bevande contenenti caffeina al giorno.
Come allattare al seno
L’allattamento al seno richiede pratica. Ci vuole tempo per capire quali posizioni sono migliori per te. È importante testarle tutte e poi scegliere quella preferita!
Prima di allattare il tuo bambino, ricorda di preparare una bottiglia di acqua o una tisana da tenere accanto a te. Durante l’allattamento al seno infatti capita spesso di sentirsi disidratati ed è giusto introdurre i liquidi che si perdono.


Ci sono diverse posizioni di allattamento al seno che puoi provare:
Posizione classica
Questa è probabilmente la posizione di allattamento al seno più popolare. Tuttavia, se hai avuto un cesareo, questa posizione può essere scomoda perché il tuo bambino si trova sulla pancia vicino alla cicatrice (prova sdraiata su un lato o la presa a rugby).
- Per la posizione classica, siediti su una sedia comoda con braccioli, o un letto con cuscini. (Puoi acquistare anche un cuscino per l’allattamento).
- Sdraia il tuo bambino sulle ginocchia, di fronte a te.
- Posiziona la testa del tuo bambino sull’avambraccio con il naso verso il capezzolo. La mano dovrebbe sostenere la lunghezza del suo corpo.
- Metti il braccio inferiore del bambino sotto il tuo.
- Controlla che l’orecchio, la spalla e l’anca del tuo bambino siano in linea retta.
Un consiglio: se sei seduta su una sedia, appoggia i piedi su uno sgabello o su un tavolino basso, questo ti impedirà di sporgerti in avanti, il che potrebbe farti male alla schiena.
Posizione sdraiata su un fianco
Questa posizione è ottima se hai avuto un parto cesareo o se stai allattando di notte.
- Mettiti comoda sdraiata su un fianco. Il tuo bambino si trova di fronte a te, quindi pancia a pancia. Controlla che l’orecchio, la spalla e l’anca del tuo bambino siano in linea retta.
- Metti alcuni cuscini dietro di te come supporto e una coperta arrotolata dietro il tuo bambino per aiutare a sostenerlo. Se hai un cuscino sotto la testa, assicurati che non sia troppo vicino alla testa o al viso del bambino.
- Infila il braccio su cui sei sdraiato sotto la testa o il cuscino (assicurandoti che la posizione del bambino non venga alterata dal cuscino) e usa il braccio libero per sostenere e guidare la testa del bambino verso il seno.
Posizione Rugby
La posizione a rugby è una buona posizione per i gemelli perché si può dar loro da mangiare contemporaneamente, così come nel caso del parto cesareo in quanto non c’è pressione sulla pancia.
- Siediti su una sedia con un cuscino o un cuscino lungo il fianco.
- Posiziona il bambino al tuo fianco (il lato da cui vuoi nutrirlo), sotto il braccio, con i suoi fianchi vicino ai tuoi.
- Il naso del tuo bambino dovrebbe essere a livello del tuo capezzolo.
- Sostieni quindi il collo del bambino con il palmo della mano e guidalo delicatamente verso il tuo capezzolo.
Per quanto mi riguarda ho sempre preferito l’allattamento classico e quello da sdraiata. Ognuno ha le sue preferenze!
Allattamento al seno conclusioni
Siamo giunti alla fine di questo articolo. Essere una neo mamma è più faticoso di quanto si possa pensare. Se poi si procede con l’allattamento al seno, si aggiunge un altro step che richiede cura e attenzione.
È necessario prendersi il tempo per riposare, nutrirsi bene e bere tanto, ma anche di passeggiare, e non rimanere sempre chiusi in casa.
E tu stai allattando? Com’è il tuo approccio? Se ti va, fammelo sapere nei commenti!
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